Le emozioni sono cavalli selvaggi

“… Le emozioni sono cavalli selvaggi…”

Ripubblichiamo uno dei primi articoli scritti da Roberto Belliero  in occasione della presentazione ufficiale della “Franchigia” VII CRON nata dalla stretta collaborazione tra Chivasso Rugby Onlus e VII Rugby Torino.

“…Le emozioni sono cavalli selvaggi. Non sono le spiegazioni che ci fanno avanzare, è la volontà di proseguire…”.

La frase è di Paolo Coelho, poeta e scrittore brasiliano, che ha provato sulla propria pelle le privazioni della libertà attraverso la carcerazione e soprattutto attraverso la tortura dell’elettroshock durante il suo ricovero in un ospedale psichiatrico, perché ritenuto ingiustamente pazzo.

Ed è di emozioni forti che oggi vi voglio parlare, di emozioni e di forza di volontà.

Quelle emozioni che ti fanno venire la pelle d’oca o ti azzerano completamente la salivazione, che ti fanno sentire le farfalle nello stomaco o che ti fanno scendere le lacrime quando meno te lo aspetti.

Della forza di volontà che ti arriva dal profondo, che ti fa preparare la borsa il sabato mattina e che ti trascina sul campo da rugby, che faccia un freddo incredibile oppure un caldo torrido, anche se hai dei dolorini alle articolazioni o la schiena bloccata, solo perché sai che dopo starai molto meglio.

Quella forza di volontà che ti porta ad andare avanti anche se ci sono mille difficoltà economiche e mille porte chiuse in faccia, perché vedi l’entusiasmo negli occhi di un ragazzo che gioca per la prima volta a rugby con dei nuovi amici, oppure perché in tanti si danno da fare per aiutarti per raccogliere qualche soldino in una caraffa di vetro oppure frigge chili di patatine per poi regalarti l’incasso.

Quando nell’ottobre scorso ci chiesero di partecipare al progetto per collaborare a creare la prima squadra di Mixed Ability Rugby in Italia, in collaborazione con i ragazzi di Chivasso, nessuno di noi si rese realmente conto dell’impresa a cui ci stavamo votando.

Nessuno di noi avrebbe mai immaginato di essere travolti da un’ondata di sensazioni così alta e così forte da toglierti il respiro, come quando da bambini un’onda più grande delle altre ti coglie impreparato e ti butta sul bagnasciuga lasciandoti un po’ di paura e tanta voglia di rientrare in acqua.

Ebbene questa è la sensazione che tutti hanno provato sabato pomeriggio sul campo del VII Rugby a Settimo, prima, durante e dopo il primo Test Match di Rugby Integrato del Settimo CROn Rugby.

Che fosse una giornata diversa, particolarmente ricca, si è capito fin dalle prime battute al mattino durante la presentazione del progetto nell’aula Primo Levi della Biblioteca Archimede di Settimo.

Tante facce amiche, sorridenti, tante le domande, tanti i dubbi e tanto tanto entusiasmo per il progetto e per quello che tutti assieme stiamo portando avanti….

Bellissimo il momento dell’aperitivo organizzato dai ragazzi della Club House, un’ottima occasione per poter salutare tanti amici ed approfondire la conoscenza dei ragazzi che arrivavano da Cremona accompagnati dal loro bravissimo allenatore Stuart e dai grandissimi ragazzi della “Compagnia delle Griglie” che stanno organizzando di tutto, compresa una cena per 530 persone in una delle più belle Piazze di Cremona per raccogliere i soldi necessari a questi ragazzi per poter venire con noi in Inghilterra a fine Agosto per i Mondiali di rugby integrato.

Il momento più emozionante è stato senz’altro il cerimoniale della distribuzione delle maglie da gioco negli spogliatoi. Un grande applauso ha accompagnato tutti i ragazzi che per la prima volta si vedevano consegnare la maglia da gioco dalle mani dell’allenatore. La stretta di mano con Luca ed Enrico, la grande serietà di chi riceveva quel simbolo di appartenenza ad un gruppo di amici e ad una grande tradizione sportiva del nostro paese ha poi sottolineato questo importante rito.

In campo poi si è svolta la vera festa, sempre circondati dal grande affetto e dal calore di parenti e amici che ci sostenevano, ci incoraggiavano e ci prendevano anche un po’ in giro.

Poter vedere vecchi giocatori che hanno scritto la storia di questo sport a Torino, atleti di grande speranze, ragazzi down, semplici amici e un Davidino, tutti assieme condividere la fatica, il sudore, il gioco e l’esultanza  è stata la conclusione perfetta di un giorno perfetto.

Tutti assieme cercheremo di fare la meta più importante, quella che ci porterà a condividere tutto questo e ancor di più là dove il rugby è nato, là dove l’attenzione per la disabilità è forse più forte o forse semplicemente considerata un po’ più seriamente.

Una cosa è sicura, in quest’avventura non ci sentiamo più tanto soli, siamo circondati da tanti amici che ci spingono a suon di emozioni forti e di grande tifo a ritrovare ogni giorno la forza di andare avanti.

Grazie a tutti.

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