Pietro Balla ci ha lasciato

Purtroppo siamo molto addolorati di apprendere che un nostro amico ci ha lasciati. Pietro Balla, regista, autore e produttore.

Negli anni ’80 dopo la laurea in Scienze Politiche realizza documentari e programmi per la tv italiana (“Publimania” Rai 3, “Supergiovani” Rai2). Dai primi anni ’80 indaga la questione operaia con documentari, cortometraggi e reportage. I suoi lavori hanno partecipato ai maggiori festival nazionali vincendo vari premi (“Illibatezza”, “1949 nelle terre di Dio”, “Dérive Gallizio”). Ha diretto le docufiction “I campioni di Olimpia” (Arte, History Channel) e “Casa Pappalardo” (Rai 2). Per Fox International Channels Italia ha ideato e prodotto la serie sui fotoreporter “Scatti di nera” con Michele Placido. Tra il 2007 e il 2008 ha co-diretto e prodotto il documentario “Operai” (Rai3), oltre a curare i film documentari “Cocaina” e “La vittima e il carnefice”, prodotti da H24 film per Rai3. Nel 2008 è stato presentato alla 65.Mostra d’arte cinematografica di Venezia “ThyssenKrupp Blues”, film documentario diretto e prodotto con Monica Repetto, vincitore del Mediterraneo Film Festival. Nel 2009 al 27° Torino Film Festival presenta in concorso Radio Singer. Ha scritto la sceneggiatura del film “La vita incerta” (con il supporto del Mibac). Ha diretto “Un centimetro alla volta” per la serie “Dmax Rugby Stories” (Discovery Channels), e per 42° Parallelo ha diretto “A nord ovest di Rigopiano” (Sky Atlantic, 2017). Ha diretto con Monica Repetto la serie documentaria “Il corpo dell’amore”, quattro documentari (incentrati su protagonisti con disabilità motoria o cognitiva che affrontano le gioie e i dolori della libertà sessuale) con la voce narrante di Enrica Bonaccorti, ideati e prodotti nel 2019 da Deriva film con la partecipazione di Rai3. Nel 2020 ha diretto “Il guardiano di stambecchi” e “All’ombra dell’Etna”, “Sentiero Corsaro” (Geo, Rai3) (fonte Linkedin).

Attraverso “Un centimetro alla volta” (per Dmax Rugby Stories) ha saputo raccontare con le immagini e la sua grande sensibilità, una parte della nostra avventura sportiva e di vita. Ha trascorso con noi, come uno di noi, un bel po’ di tempo per cercare di raccogliere testimonianze, emozioni e fatiche, per raccontare a modo suo l’esperienza e la preparazione di un viaggio e di una trasferta nella patria del rugby italiano, la casa del Benetton Rugby a Treviso.

Lo vogliamo ricordare per quello che ha vissuto con noi e tra di noi, per quello che ha saputo raccogliere da tutti noi e per come è riuscito a raccontare il nostro progetto sociale e sportivo. Per l’emozione che è riuscito a suscitare in noi e per l’aiuto che ci ha dato aiutandoci a trasmettere e far conoscere la nostra esperienza, la passione che tutti i ragazzi mettono nel nostro progetto di Mixed Ability Rugby, ma soprattutto per le splendide immagini realizzate.

Buona luce Pietro.

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