Il 2019 segna una ricorrenza da celebrare nel panorama sportivo italiano per i dieci anni dalla nascita del primo club di rugby Mixed Ability. La missione specifica del Chivasso Rugby – infatti – è sempre stata quella di includere giocatori con ogni tipo di (dis)abilità come membri a pieno diritto di un club di base, senza pregiudizi o trattamenti particolari, rifiutando l’uso di regole adattate o progetti speciali.
Questi dieci anni sono stati molto intensi, fatti di un numero sempre crescente di partite giocate, di giocatori coinvolti, di trasferte, mischie, placcaggi, infortuni e terzi tempi, costellati da un terzo posto al primo Mondiale Mixed Ability di Bradford nel 2015, e un quarto posto nella seconda edizione del Mondiale a Vitoria-Gasteiz 2017.
IMAS ha voluto rendere omaggio a questo viaggio strardinario, e al contributo apportato al movimento internazionale, consegnando al Chivasso Rugby l’Accreditamento Mixed Ability. L’Accreditamento IMAS non solo riconosce l’adesione vissuta del club al Manifesto Mixed Ability, ma anche l’unicità del Chivasso Rugby nella scena italiana. Il club resta la prima e finora unica squadra Mixed Ability in Italia, e continua a crescere sfidando le percezioni sociali e la concezione della disabilità come una condizione bisognosa di progetti speciali o di azioni caritatevoli.
L’Accreditamento è stato consegnato al presidente Enrico Colzani durante la trasferta irlandese del progetto Europeo Erasmus+ MIXAR, nel leggendario impianto di Musgrave Park (Cork). La società torinese si aggiunge così ai Bumble Bees RUFC, Letchworth Braveherts e ai Sundays Well Rebels come club accreditati Mixed Ability.
“L’Accreditamento IMAS è stato voluto e desiderato da molti, ed è il frutto di dieci anni di lavoro indefesso. Ora è una chiave di volta sulla quale costruiremo il futuro dello sport Mixed Ability in Italia”, queste le parole del presidente Enrico Colzani.
Uno dei giocatori di lunga data del Chivasso, Gianmarco Lippolis, ha sintetizzato così l’impatto che il coinvolgimento con il club ha avuto su di lui: “Di solito si dice che la famiglia è una sola, ma da quando ho conosciuto il rugby posso dire di avere due grandi famiglie… così non mi sentirò mai solo”.
E l’impatto non è solo per i giocatori, ma anche per le famiglie. Giusy Bergamini ha commentato: “Per me, che la vivo da mamma di un ragazzo autistico, far parte di questa squadra significa toccare con mano l’inclusione all’interno di un gruppo nel quale si è tutti uguali, nonostante ognuno abbia le proprie diversità”.
Martino Corazza, direttore di IMAS, ha aggiunto: “Il Chivasso Rugby è parte integrante della storia del movimento e una delle radici di IMAS. L’idea che l’educazione permanente, l’educazione attiva tra pari, sono elementi cruciali per l’inclusione sociale viene sicuramente dal lavoro fatto all’interno del Chivasso Rugby. Siamo felici e orgogliosi che le buone pratiche del club possano diventare esempio e ispirazione per molti altri club sportivi in Italia e in Europa”.
Non è un caso che il motto del Chivasso sia ‘Viribus unitis’. Significa ‘unendo le forze’. E da nessuna altra parte la forza e la potenza di questo motto per il raggiungimento di cambiamenti sociali permanenti sono dimostrate così bene come attraverso il rugby Mixed Ability.
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Articolo tratto dal Sito Internet ufficiale di IMAS, http://www.mixedabilitysports.org