La mancanza del rugby

La mancanza del rugby

Siamo molto orgogliosi di pubblicare un testo di GianMarco Lippolis, uno dei nostri giocatori, che durante una verifica in classe ha voluto, a modo suo, dichiarare quali fossero le cose che più gli mancavano in questo periodo di isolamento a causa della pandemia per Covid 19. Ci uniamo alle sue parole nella speranza di poter riprendere presto sia a giocare che a stare assieme.

La mancanza del rugby…. di Giammy 🏉

 

Ma quanto mi manca a giocare a rugby?

Un casino, perché prima dello scoppio della pandemia del Covid-19, mi son divertito da matti a fare allenamenti e partite insieme.

Ogni fine partita ci abbracciavamo, cosa che adesso non possiamo fare per il distanziamento sociale per la diffusione del virus, come non possiamo più fare il terzo tempo, mangiando un boccone tutt’insieme.

Ci mancano i Mondiali, un occasione per giocare con altre squadre e così divertirci ancora di più.

Era anche un modo per fare nuove conoscenze sia sui campi di gioco e sia in campo culturale visitando nei giorni liberi dalle partite, le città dei luoghi in cui eravamo.

Gli allenamenti che sto facendo su zoom, sono un po’ tristi, perché va bene allenarci comunque in casa, però non è la stessa cosa, perché è molto più bello farli in presenza. Questo perché ci si può confrontare a vicenda, aiutandoci quando siamo in difficoltà e stare insieme in squadra, infatti io preferisco fare gli esercizi che ci fa fare Marco di persona, così ci può vedere e correggerli.

Ma so, che siamo in periodo difficile per la pandemia e come si dice nel rugby, prima o poi dovrà arrivare la meta più importante, ossia la sconfitta del Coronavirus.

Solo così potremo ritornare a giocare nei campi di rugby dandoci le sportellate e tornare a divertirci come prima, di persona con abbracci e sorrisi e “in presenza”.

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